XVIII Congresso Nazionale della UILposte – Silvi Marina 02-03-04 Giugno

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02-06-2022
Relazione del Segretario Generale della UILposte, Claudio Solfaroli Camillocci.

Abbiamo scelto il 2 Giugno per inaugurare il 18° Congresso UILposte e la scelta di questa data non è casuale.
La nascita della Repubblica italiana è il fulcro della nostra Storia: la Storia nella quale ci muoviamo e ci uniamo. La Storia sulla quale si fonda la nostra coesione, la nostra responsabilità politica e civile, la nostra Costituzione, i nostri obiettivi comuni.
Il 2 Giugno 1946 è nata la Repubblica Italiana ed è iniziata l’ascesa di quei valori,
di quei pilastri che muovono e uniscono la nostra Storia e devono guidarci senza sosta: Diritti, Dignità, Futuro.

Diritti, Dignità, Futuro significano innanzitutto lavoro.

Il lavoro, infatti, è il mezzo per garantire l’uguaglianza sostanziale dei cittadini, consentendo così alla Repubblica di rimuovere quegli “ostacoli di ordine economico e sociale”, volti a garantire “la libertà e l’uguaglianza dei cittadini” e quindi “il pieno sviluppo della persona umana”, nell’ottica dell’art. 3 della nostra Costituzione. Per questo – per dirla con Gustavo Zagrebelsky – il lavoro è il “primario tra i beni primari” e l’iniziativa economica non può ignorare questo principio fondamentale. Ogni iniziativa economica e di mercato deve sempre garantire “sicurezza, libertà e dignità umana”, come chiaramente indicato dall’art. 41 della nostra Costituzione: in sostanza, i nostri “Diritti, Dignità, Futuro”, le parole fondanti che abbiamo scelto per questo nostro 18° Congresso, che ci muovono e uniscono nei principi inalienabili della nostra Repubblica. Dei principi, quelli di Diritti Dignità Futuro, che ci muovono e uniscono intorno al valore della persona umana. Non a caso la UIL, nel contesto storico attuale, sta compiendo un passo evolutivo e da “sindacato dei cittadini”, secondo la grande intuizione di Giorgio Benvenuto, deve diventare oggi “il sindacato delle persone”, secondo la grande intuizione di Pierpaolo Bombardieri.

Introduzione

Sono passati solo quattro anni dall’ultima volta che ci siamo ritrovati al Congresso Nazionale di Paestum, eppure i cambiamenti, di cui siamo stati allo stesso tempo protagonisti e spettatori, hanno modificato radicalmente e per sempre il mondo in cui viviamo e in cui vivremo.
Prima la pandemia e poi la guerra si sono abbattute sull’economia mondiale, producendo nefasti effetti socio-economici, come mai accaduto nei precedenti novant’anni. Gli squilibri globali nella distribuzione della ricchezza hanno accentuato la tendenza sperequativa già in atto da decenni, e la povertà mondiale torna a crescere dopo oltre vent’anni; insomma sembra di assistere all’apologia della disuguaglianza sociale, dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
A riguardo, ci deve far riflettere che il primo Stato vittima di guerra e pandemia sia stato lo Sri Lanka, primo paese entrato ufficialmente in default economico. Un paese che non è mai salito alla ribalta delle cronache per essere stato tra i più colpiti dal virus e che si trova a 8.000 km di distanza dai campi di battaglia europei. Eppure è proprio lì, in un paese economicamente già zoppicante, che il rialzo dei prezzi dei generi alimentari, delle materie prime e dell’energia hanno dato il duro colpo definitivo, portando lo Sri Lanka a dichiarare “fallimento”. In questo momento, le stesse sorti stanno per colpire anche il Pakistan: rischiamo una reazione a catena, un cosiddetto “effetto farfalla”, dove la crisi e l’assetto economico fondato sul profitto pesano innanzitutto sui paesi più poveri, con effetti travolgenti su emigrazione e economia globale.
Oggi, diventa quindi fondamentale saper riflettere e confrontarsi a livello globale su come arginare la crisi economica, che preme alle nostre porte, evitando gli errori fatti con la crisi finanziaria del 2008 e con la crisi del debito del 2012, dove la reazione alla crisi in Europa non è stata affatto improntata all’impostazione economica Keynesiana. Infatti, La politica del rigore di bilancio – basata sempre sulla stessa ricetta di tagliare le spese e fare sacrifici su sanità, scuola, cultura e opere pubbliche – ha provocato un autentico squilibrio sociale, aumentando solamente povertà e disuguaglianze. L’Italia ha purtroppo praticato con erronea convinzione le politiche di austerity, tagliando anno dopo anno la spesa pubblica, fino a dipingere un quadro fatto di meno 100 mld di Euro di investimenti; tagli alla sanità fino a creare il 40% in meno di posti letto e 45000 dipendenti in meno, di cui 20000 tra medici e infermieri; una discesa dei salari del 4%.
Non possiamo accettare che si cada nuovamente in questo errore strategico e in queste degenerazioni.
La UILposte coglie quindi con interesse e condivisione alcuni segnali, che sembrano iniziare a strutturare una nuova idea di Europa, in base alla quale, gradualmente, ci si sta discostando da certe politiche di austerità, che tanto hanno attanagliato la nostra economia negli anni. In questo senso, l’importante segnale della sospensione delle regole del Patto di Stabilità fino a tutto il 2023: un obiettivo per noi fondamentale, sul quale la UIL Confederale ha fondato una battaglia senza sosta, con una campagna comunicativa inarrestabile.

Abbiamo bisogno di una politica europea che aiuti gli Stati membri negli investimenti pubblici, per sostenere la domanda e uscire dalla crisi.
In questo contesto, ci stiamo però indebitando e dobbiamo interrogarci seriamente su quali saranno le condizioni con le quali dovrà essere ripagato questo debito, visto che troppa è ancora l’evasività politica su questo importante tema. Il PNRR – il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – è una sfida epocale che non possiamo permetterci di mancare. É l’opportunità per intraprendere un percorso di crescita inclusiva, che porti a risultati migliori per le persone, le comunità e l’ambiente. È necessario investire nelle persone e nella crescita economica, concentrandoci sulla creazione di posti di lavoro. È necessario investire nei servizi pubblici: istruzione e sanità in primis. È necessario rafforzare la democrazia istituzionale e sui luoghi di lavoro, realizzando una migliore rappresentanza sindacale e aumentando le opportunità di condivisione dei risultati aziendali, in un’ottica di redistribuzione della ricchezza tra i lavoratori. Bisognerebbe inoltre costruire urgentemente sistemi tributari equi, idonei a contrastare l’elusione e l’evasione fiscale.
Al contempo, dobbiamo però essere consapevoli che la disponibilità economica rischia di non servire a molto se mancano le competenze, le idee e un’idonea programmazione. Dobbiamo infatti ricordare che, ad oggi, degli oltre 21 miliardi di Euro messi a disposizione dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale 2014-2020 solo poco più della metà è stata spesa dall’Italia. La scarsa capacità progettuale delle Amministrazioni, dovuta all’assenza di figure tecniche interne e alla mancanza di un’idonea progettualità comune, non ha consentito un’idonea gestione delle risorse messe a disposizione. Dobbiamo prestare molta attenzione a questo rischio che sta a monte delle risorse economiche e che richiede progettualità, competenze, coesione e preparazione. Non possiamo farci trovare impreparati, se vogliamo vincere questa sfida determinante per il Futuro di tutti, per il futuro dei lavoratori innanzitutto.
Il nostro ruolo oggi però non è solo discutere degli effetti macro-economici di guerra e pandemia ma piuttosto vedere come questi, in concausa con i cambiamenti del mercato postale, stanno incidendo sulla nostra azienda e sulla qualità della vita lavorativa di tutti i lavoratori di Poste Italiane.
Noi della UILposte siamo infatti consapevoli che il cambiamento a livello generale e macro-economico, affinché sia davvero fruttuoso, esteso e diffuso, si possa ottenere soltanto a partire dai piccoli cambiamenti, che ci riguardano e ci coinvolgono, e di cui dobbiamo essere protagonisti quotidianamente; per dirla efficacemente con Socrate:
“Chi vuole muovere il mondo, prima muova se stesso”.

… per leggere la Relazione integrale, scarica il PDF allegato:

A conclusione dell’XVIII Congresso Nazionale della UILPOSTE, é stata eletta la nuova Segreteria Nazionale:

•Claudio Solfaroli Camillocci

Segretario Generale;

•Aurelio Imparato

Segretario Generale Aggiunto;

•Silvia Cirillo

Segretario Nazionale;

•Giuseppe Franchina

Segretario Nazionale;

•Nicola Cupaioli

Tesoriere.

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